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Epatite virale da HBV (Epatite B)
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La storia epidemiologica e clinica della infezione da HBV si è profondamente modificata nel corso dell'ultimo decennio, soprattutto con la diffusione della vaccinazione che ha spostato in avanti l'età dell'infezione. Questa aveva in passato una prevalente trasmissione intrafamiliare, ed il contatto con il virus avveniva spesso nelle fasi più precoci della vita; attualmente è invece legata prevalentemente ai fattori di rischio (trasmissione sessuale, tossicodipendenza, iatrogena) ai quali si è esposti soprattutto nell'età adulta. Come conseguenza si è verificata una riduzione dei casi di cronicizzazione della infezione. L'epatite B è causata da un virus a DNA. La forma acuta guarisce in oltre il 90% dei casi con lo sviluppo degli anticorpi specifici (anti-HBsAg). La cronicizzazione si osserva in circa 7% dei casi mentre le forme fulminanti si osservano raramente. La cronicizzazione dell'infezione può associarsi alla condizione di portatore asintomatico del virus (HbsAg), portatore "sano" senza malattia epatica, che presenta il DNA del virus integrato nel patrimonio genetico della cellula epatica. In questi casi l'HBV ha una replicazione che persiste a basso livello, ma che può occasionalmente riattivarsi. In altri casi si sviluppa un'epatite cronica che a sua volta tende ad evolvere in cirrosi epatica ed eventualmente in un epatocarcinoma. Esiste infatti una elevata associazione epidemiologica tra l'infezione cronica da HBV e lo sviluppo di carcinoma epatocellulare ed il rischio di sviluppare un tumore del fegato nei portatori di HBsAg è di 30-100 volte maggiore che non nella popolazione generale. La storia naturale della malattia cronica da HBV è estremamente variabile, e la tendenza alla progressione verso la cirrosi non può esser facilmente predetta dagli esami di laboratorio. Alcuni elementi clinici, virologici ed istologici aiutano ad individuare i soggetti che hanno una maggiore probabilità di un decorso più sfavorevole della malattia, ed è proprio in questi soggetti che il controllo della malattia rappresenta l'obiettivo principale del trattamento antivirale.
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